24 marzo 2013

Obesità e sovrappeso: una definizione

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Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’obesità consiste nell’accumulo eccessivo di grasso corporeo che si associa ad un aumento della morbilità e della mortalità. Una volta l’obesità rappresentava un problema solo nei paesi ad alto reddito, mentre ora è drammaticamente in aumento anche nei paesi a basso e medio reddito, in particolare nei contesti urbani, tanto da essere considerata come una vera e propria “epidemia sociale”.
Nella pratica clinica, per la valutazione del peso di un individuo, si usa comunemente l’Indice di Massa Corporea (o Body Mass Index), che si ottiene dividendo il peso espresso in chili per il quadrato dell’altezza espressa in metri (kg/m2).
Ad esempio se sono alta 1 metro e 70 cm e peso 68 Kg il calcolo sarà: 68 : (1,70x1,70)= 68 : 2,89= 23,53 Kg/m2. Il risultato di 23,53 corrisponde al normopeso.
Si può definire obesa una persona il cui Indice di Massa Corporea è uguale o superiore a 30, mentre si è in sovrappeso se l’IMC è compreso tra 25 e 29,9. Esisterebbe una stretta correlazione tra l’Indice di Massa Corporea e l’incidenza di una serie di malattie croniche, tra cui il diabete, le malattie cardiovascolari, le malattie respiratorie ecc. come si evince dalla seguente tabella.


Tabella 1. Classificazione del peso in base al BMI (kg/m2)


Classificazione


BMI (kg/m2)


Rischio di malattia


Sottopeso


<18,5


Aumento del rischio per altri problemi clinici


      Normopeso    


18,5-24,9


Normale


Sovrappeso


25,0-29,9


Aumentato


Obesità classe I


30,0-34,9


Moderato


Obesità classe II


35,0-39,9


Severo


Obesità classe III


> 40

Molto severo


E’ importante dire che questo indice può essere utile e intuitivo ma, dal punto di vista medico, vengono presi in considerazione anche altri fattori. Ad esempio, un parametro molto significativo per valutare il rischio di malattia associato al sovrappeso e all’obesità è la distribuzione del grasso corporeo (obesità addominale o androide e obesità ginoide).
L’obesità è una patologia multifattoriale determinata dall’interazione di fattori genetici, ambientali e psicosociali che portano nel lungo periodo ad uno squilibrio nel bilancio energetico tra energia introdotta (con il cibo) e energia consumata (mediante l’attività fisica e il metabolismo).
L’obesità è estremamente complessa sia dal punto di vista medico che dal punto di vista psicologico. Essa non viene considerata come un disturbo dell'alimentazione nella classificazione dell'American Psychiatric Association (DSM IV) tranne che per quanto riguarda il disturbo da alimentazione incontrollata. Nonostante ciò, in molti soggetti essa si associa a difficoltà psicologiche che possono essere alla base di un eccesso di alimentazione o possono insorgere come conseguenza della stigmatizzazione sociale che rende queste persone oggetto di pregiudizi negativi, svalutazione ed emarginazione.
La cura dell’obesità richiede pertanto percorsi diagnostici e terapeutici che tengano conto della complessità delle cause di questa patologia e costituisce luogo privilegiato dell’integrazione tra corpo e mente, tra componenti mediche e psicologiche.
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